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La coperta rossa ovvero l'attenzione selettiva e le interferenze emotive

Qualche tempo fa, era una sera del mese di marzo credo, Ferdinando decide di andare a letto. La serata era fresca ma durante il giorno faceva caldo e per tale motivo avevano deciso con la sua consorte, di togliere il piumone e mettere un copriletto più leggero.
Una volta a letto Ferdinando si accorge di avere un po' freddo e chiede alla moglie, distesa lì di fianco e ormai quasi addormentata: "Sai dov'è la coperta rossa?"
La moglie apre un occhio e poi l'altro. L'aria si fa ancora più gelida e una coltre di terrore si diffonde intorno nella stanza. Sente che nel suo cervello si sta azionando il "topolinotrovatuttoprimapossibileperchènonsiincazzi".
Ma questa volta il topolino si ferma, sbarra gli occhi e pensa: "Ma perché cavolo sto correndo? Non ce n'è bisogno in realtà!"
E quindi i due occhi in successione si chiudono, il topolino torna nella sua tana e lei a dormire.
Intanto Ferdinando sta sclerando per la casa alla ricerca della coperta rossa. Disperato si inoltra per le varie stanze della casa e chiede: "Avete visto la coperta rossa? Ho freddo, ne ho bisogno altrimenti non riesco a dormire!".
E nel frattempo apre le ante degli armadi arrabbiandosi ancor di più della mancata solerzia della consorte nella ricerca dell'oggetto cosi tanto bramato!

La breve scena descritta può di certo sollecitare diversi tipi di commenti. Vi saranno persone che si focalizzano sul comportamento di Ferdinando, altri su quello della moglie, altri ancora sulla dinamica relazionale che emerge dalle reazioni dei nostri due protagonisti. Quello che faremo oggi attraverso questa vignetta, è portare la nostra attenzione sul comportamento di Ferdinando, ovvero sulla modalità messa in atto per soddisfare quello che lui sente come un bisogno “primario” ed imprescindibile. Primario perchè si tratta di rispondere ad un disagio fisico, ovvero alla sensazione di freddo; imprescindibile perchè se questa condizione non viene soddisfatta, egli non potrà andare a dormire.

Ma Ferdinando non chiede semplicemente una coperta. Egli cerca “la coperta rossa”, quella che sembra poterlo davvero proteggere dal freddo di quella particolare serata.

Il suo sistema di ricerca si attiva attraverso un' attenzione di tipo selettivo, quel tipo di attenzione che gli occorre per trovare esattamente ciò che vuole.

L'attenzione, in generale, è un processo cognitivo attraverso il quale noi selezioniamo alcuni stimoli ambientali, ignorandone altri. Si tratta di un meccanismo appreso milioni di anni fa, quando dovevamo organizzare le informazioni provenienti dall'ambiente esterno, e che erano in continuo cambiamento, per regolare i nostri processi mentali. Stiamo parlando quindi di un processo attraverso il quale azioniamo un filtro che diventa a volte una sorta di laser, allo scopo di focalizzarci su un dato stimolo, e allo stesso tempo non sprecare energie.

Quando una persona si trova in uno stato di attenzione attiva un processo chiamato arousal, ovvero un'eccitazione che a sua volta si trasforma in vigilanza al fine di poter avere una prestazione ottimale e ottenere il risultato desiderato. Ferdinando viene attivato dalla ricerca di quella particolare coperta, ma a quanto pare, la sua ricerca non va a buon fine perchè egli investe in quella ricerca un livello di ansia molto alto che impatta negativamente sulla “prestazione” (teoria di Yerkes e Dodson).

É interessante notare che la ricerca “ansiogena” di Ferdinando mette inizialmente sull'allerta anche la moglie, che però, dopo un'iniziale reazione di timore, decide per qualche motivo di non rispondere alla sollecitazione e di ignorare “la crisi” del marito. La moglie in effetti mette in atto un processo di difesa che comprendiamo essere anche una sorta di sommessa ma decisa ribellione ad un'eccessiva attivazione alle richieste di attenzione del marito.

Il motivo per il quale la moglie di Ferdinando si ricorda che in realtà non c'è bisogno di attivare il topolinotrovatuttoprimapossibileperchènonsincazzi è che finalmente si è resa conto di aver risposto nel passato in maniera irrazionale alle sue richieste, diventando in qualche modo complice delle sue modalità di attrarre l'attenzione su di sé. La moglie cioè si ricorda che in realtà nell'armadio che lui ha aperto alla ricerca della coperta rossa, ve ne sono molte altre di diverso colore, ma comunque funzionali. Sonia (finalmente riusciamo a conoscerne il nome!) pensa a tutte le volte che ha assecondato il marito nella ricerca di una particolare cosa, facendo perdere anche a lei il senso del tempo e il valore della gratificazione.

Le motivazioni per le quali dunque Ferdinando chiede “la coperta rossa” e non un'altra, sono di certo da ricondurre a loro volta a dinamiche relazionali instauratesi in età infantile, e nella modalità di risposta messa in atto dai genitori nei confronti dei suoi bisogni e delle sue richieste.

Molto spesso genitori ansiosi rispondono in maniera ansiogena e ansiosa, generando uno stato di perenne insoddisfazione e di insicurezza che porta l'individuo ad un controllo eccessivo sull'ambiente esterno. Controllo quindi, non attenzione. Controllare è un movimento che porta ad attivare un'attenzione di tipo selettivo e volto solo all'assicurarsi che determinate condizioni ed aspettative siano soddisfatte. L'attenzione invece è un processo di apertura, nel quale l'indiviuo acquisiscele  informazioni necessarie alla conoscenza e quindi alla crescita di tipo esperienziale. In tal modo dunque la persona diventa più matura e sa discernere tra bisogno primario e secondario. Sarù stato davvero così freddo quella sera? A quanto pare è solo lui che cerca la coperta...

A volte dunque, le richieste “specifiche” sono dovute ad una sorta di messa alla prova della persona nei confronti di partner, genitori, figli o amici, ovvero un modo per testare il loro interesse o quello che essi possono aver definito e sentito come “amore”.

Se Sonia, dunque, è riuscita alla fine a comprendere che dietro le richieste “specifiche” del marito vi è una sorta di messa alla prova del valore che lei dà a lui all'interno della relazione, e a comprendere che in realtà lei non vuole impostare il loro rapporto sulla “continua dimostrazione” e messa in atto di azioni “protettive” nei confronti del marito, necessariamente si porrà il bisogno di cambiare la modalità di risposta. É un rischio certo che Sonia si assume, ossia la responsabilità di comprendere quanto di emotivo vi sia dietro ad una richiesta del marito e quanto davvero lei sia necessaria per aiutarlo in questo processo.

Stiamo parlando quindi anche di dipendenze affettive, ovvero di relazioni nelle quali i partner possono giungere ad annullarsi o annullare propri bisogni, per dar spazio a quelli del partner.

Volete sapere cosa è successo a Ferdinando e a Sonia?

Sono ancora insieme e stanno imparando a legittimare ognuno i propri bisogni e a trovare modi per soddisfarli senza “pretendere” che l'altro/a sia a proprio “servizio”.


Dott.ssa Anna Scelzo
Psicologa Psicoterapeuta a Chiavari

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Dott.ssa Anna Scelzo

Psicologa Psicoterapeuta a Chiavari
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